sponsor e patrocini del trofeo dossena di crema

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APR
16

Il futuro del calcio passa da Crema

Ospiti illustri e grande successo per la presentazione dell'edizione 2013.

Anche quest'anno il galà del Trofeo Dossena presso il teatro San Domenico non ha tradito le attese e ha offerto ad addetti ai lavori e curiosi una serata piacevole con tanti volti noti e parecchi spunti interessanti sui giovani. L'apertura è toccata alla danza, un sensuale tango ballato dalle ragazze della Scuola Danza Chieve di Elena Bonizzi e poi sul palco l'accoppiata consolidata Marco Civoli e Cristina Firetto. "È un manipolo di matti che ci mettono anima e corpo quello che dà vita alla manifestazione ogni anno - ha spiegato il presidente del Comitato Organizzatore Angelo Sacchi - In questo anno di 'dieta economica' abbiamo comunque riunito le forze per mantenere la manifestazione sempre su livelli elevati. Ci tengo a ringraziare in particolare il Novara calcio, perché per il secondo Anche quest'anno il galà del Trofeo Dossena presso il teatro San anno di fila ci permette di ovviare all'inconveniente di una defezione dell'ultimo minuto (l'anno scorso il Bahia, quest'anno invece è stato l'Albinoleffe a dover rinunciare al torneo proprio nei giorni scorsi a causa un impegno improvviso della squadra) con grande disponibilità e professionalità".Il "primo Dossena sul palco" per il sindaco Stefania Bonaldi: "Bisogna dire grazie a questo impegno appassionato dei volontari. È una manifestazione di prestigio e fi ore all'occhiello per noi che proprio in questi giorni presentiamo la candidatura di Crema a Città dello sport 2016. Due anedotti poi: il nostro delegato allo Sport Walter Della Frera mi ha recentemente confessato che Angelo Dossena fu uno dei principali ispiratori della sua scelta professionale verso la medicina sportiva, e poi il nostro assessore 28enne Fabio Bergamaschi ha giocato anni fa proprio a questo torneo!". I complimenti al trofeo e ai giovani anche da parte di Felice Belloli, presidente del Comitato Regionale Lombardia e poi di seguito con gli ospiti d'onore della serata. Filippo Galli, figura storica del Milan e unico ad aver vinto il Dossena sia da calciatore che da allenatore (ha già vinto anche il premio Giavazzi) è salito sul palco per illustrare il progetto Milan che riguarda il settore giovanile: "Il nostro obiettivo è quello di portare i giovani in prima squadra. ora De Sciglio, poi Cristante. È giusto dare spazio ai ragazzi di talento, crediamo in questo progetto, abbiamo un'area tecnica, un'area video e un'area psicopedagogia, vero e proprio fi ore all'occhiello. Siamo stati a visitare il Barca e l'Ajax ma crediamo che il Milan abbia una sua identità ben definita". Ben tre quest'anno i premi alla memoria del caporedattore della Gazzetta dello sport Giorgio Giavazzi: le stelle del Dossena di passato e presente che si sono distinte per tenacia e combattività. Per il passato "el segna semper lü" Maurizio Ganz, indimenticato giocatore di Inter e Milan, 21 anni da professionista dal 1986 al 2007. "Il ricordo più bello? Il mio esordio a 17 anni in Sampdoria-Atalanta, usciva Vialli entravo io, non so se mi spiego! Adesso auguro a mio figlio Simone di fare il salto di qualità e magari un giorno di ritirare questo mio stesso premio". A consegnare la targa Daniele Redaelli della Gazzetta dello Sport che ha ricordato ai presenti, riguardo al Dossena, come "il futuro del calcio passi da qui".
La seconda stella, in questo caso del presente, l'allenatore dell'Italia Under 21 Devis Mangia, che dopo aver ereditato questo impegno non facile da Ciro Ferrara, ora si appresta ad affrontare la fase finale dell'Europeo in Israele. "Il nostro primo obiettivo è far crescere ragazzi da portare alla Nazionale di Prandelli questo è un periodo 'al top' poiché mi ritrovo nella squadra gioielli come Verratti, Insigne, Immobile e tanti altri. Ho fatto il Dossena come allenatore del Varese, quell'anno eravamo cotti da un campionato che ci ha visto protagonisti e non abbiamo forse dato quello che ci si aspettava". Mangia è stato premiato dalla prima firma della Gazzetta Luigi Garlando (e naturalmente dai familiari di Giavazzi). Garlando ha premiato anche la successiva stella del presente, parlandone con toni di stima e lode: "Al Dossena si premiano eccellenze e Riccardo Montolivo ha fatto un grande salto di qualità negli ultimi anni, forse non abbastanza sottolineato dai giornali forse anche per colpa di noi giornalisti è stato 'messo all'ombra dalle creste". La colonna portante del Milan ha detto di aver preso la freddezza anche in campo dalla madre, che è tedesca, si è detto dispiaciuto per l'accoglienza non certo gioiosa ricevuta a Firenze dai tifosi della sua ex squadra e ha parlato del settore giovanile (per lui quello dell'Atalanta dove appunto ha militato quando ha fatto il Dossena) come il periodo dei ricordi più dolci. Dalle super stelle ai Pulcini del Poletti,che per la 27a edizione saranno: Atalantina, Castelnuovo, Crema 1908, Grumulus, Offanenghese, Pergolettese, Standard e AlbaCrema, fino ad arrivare agli attesissimi sorteggi con la mano fatata della vicepresidente Silvana Farea. Una bella pagina, infine, dopo un altro balletto delle allieve di Elena Bonizzi è stata la tavola rotonda sui giovani, i valori e il loro futuro che è stata improntata sul palco alla presenza degli ospiti già citati, e inoltre, di Emiliano Mondonico e di don Alessio Albertini. "Con la crisi non si possono più comprare 'gli Ibra' e allora coltiviamo i nostri giovani" lo spunto di Garlando per iniziare un breve dibattito. Molto belle le parole di don Alessio che prendendo in prestito quelle di papa Francesco ha incoraggiato a "non rubare le speranze ai giovani", aggiungendo poi che "il valore non è dato solo dall'essere campione. Ai nostri giovani bisogna insegnare anche le sconfitte". Genitori ed educatori che quindi devono regalare speranze ed essere una risorsa ha detto anche Mangia, mentre Ganz ha sottolineato la mancanza di strutture e Galli ha ricordato che alcuni genitori hanno troppa aspettativa. Verace l'intervento di Mondonico che s'interroga se sia meglio 'andare avanti o tornare indietro...quando ai suoi tempi c'era la De Martino (squadra di riserve). Con una certezza:per arrivare in società DEVI passare dall'oratorio. Bisogna giocare per vincere perché la vita non ti permette di giocare per partecipare. Molto chiaro da ultimo Riccardo Montolivo: "Un consiglio? Ascoltare. Tutti genitori,allenatori: i giovani purtroppo pensano di riuscire a fare da soli".

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