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APR
22

Abbiati e Plizzari parlano agli studenti: ecco la strada verso il successo

Grande successo per il convegno "Saranno Famosi: la strada verso il successo", moderato dai giornalisti Gazzetta Bianchin e Cecere. Le parole dei portieri Christian Abbiati e Alessandro Plizzari, ma anche del responsabile Filippo Galli e del tutor Anton

Martedì 19 aprile il Trofeo "Dossena" ha regalato un grande evento alla Città di Crema e agli studenti delle Scuole Superiori "Sraffa" e "Pacioli", nonché dei Licei "Racchetti" e "Da Vinci".
Oltre 200 ragazzi, insieme a una nutrito pubblico di amici, tifosi e addetti ai lavoro, hanno partecipato al convegno "Saranno Famosi: la strada verso il successo", organizzato dal Trofeo "Dossena" in collaborazione con A.C. Milan e il quotidiano La Gazzetta dello Sport.

Durante la mattinata di lavori sono intervenuti due dei portieri più in vista del Milan: Christian Abbiati, della prima squadra rossonera, e Alessandro Plizzari, cremasco doc e promettente numero uno della Primavera milanista, che già si allena con i colleghi della Serie A, Gigio Donnarumma e Diego Lopez.

La società rossonera ha partecipato al convegno anche con il responsabile del settore giovanile, Filippo Galli, e lo psicologo e tutor Antonello Bolis, per approfondire le dinamiche della crescita di un giovane calciatore che si affacci al mondo dei professionisti e del calcio d'elite.

La mattinata è stata aperta dal benvenuto del presidente del Trofeo "Dossena", Angelo Sacchi, che ha accolto gli illustri ospiti con sobrietà ed eleganza, chi ha fatto seguito il saluto del Consigliere con delega allo Sport del Comune di Crema, Walter Della Frera, e la consegna ad Alessandro Plizzari di un premio speciale, a cura del C.O. del torneo e di Crema Città Europea dello Sport 2016, per i suoi traguardi sportivi, augurio di una carriera luminosa tra i professionisti.

Il mircofono è quindi a moderare l'incontro è stato il giornalista Gazzetta Luca Bianchin, coadiuvato dal collega Nicola Cecere. Si tratta di firme note e prestigiose della Rosea, da sempre vicina al Trofeo "Dossena". I contenuti del convegno sono stati ripresi per tutta settimana dalle principali testate giornalistiche nazionali.

"A 16 anni facevo il panettiere, aiutavo la famiglia. Dividevo la giornata tra lavoro e allenamenti. Andai a lavorare da un amico", ha raccontato Christian Abbiati, "Ho fatto la gavetta e poi mi sono ritrovato in questo ambiente stupendo. Dopo 20 anni di Milan, questa è praticamente la mia seconda famiglia: guai chi mi tocca i colori rossoneri. Devo tutto al Milan. Iniziavo alle 6.30 al lavoro poi alle 12.30 andavo agli allenamenti a Monza. Sono contento dei sacrifici che ho fatto, sono stati ampiamente ripagati. Bisogna avere obiettivi nella vita, ma solo con sacrificio, rispetto ed educazione si raggiungono".
Abbiati ha parlato alla platea anche dell'importanza della maturità: "Penso che lo sport sia molto importante perché aiuta a crescere parecchio i ragazzi. Grazie al calcio e al Milan sono diventato subito uomo: mi ha fatto diventare responsabile e ho avuto la fortuna di andare avanti. Poi ognuno ha la sua storia: per esempio ho una figlia di 16 e non fa sport, il suo pensiero primario è la scuola e poi ci sono gli amici."

"È una situazione un po' strana oggi, vedere qui i miei amici che mi fanno domande", ha detto Alessandro Plizzari, "Mi sento molto bene avendo due preparatori così bravi e mi fido di loro. Ringrazio i miei mister e devo continuare a migliorarmi. Gli stimoli ci sono sempre, non prendo nessuna sfida sotto gamba. Non mi è mai pesato avere una vita regolare, né rinunciare a fare casino come i giovani della mia età. Appena ho un giorno libero, però, cerco di tornare a casa, perché Crema è sempre Crema per me".
"Sono entrato al Milan a circa 5 anni e mezzo e quando mi sono trasferito al convitto al Milan ho incontrato qualche difficoltà all'inizio, perché mi mancava la famiglia. La mia vita è più difficile rispetto ai coetanei: facevo tantissimi chilometri per andare all'allenamento e ho fatto molti sacrifici. Anche andare via di casa è stato complicato: la mia settimana varia a seconda dell'esigenza della squadra e degli allenamenti, ma riesco a tornare a casa ogni due o tre settimane".
"Bisogna avere obiettivi portandoli avanti giorno dopo giorno con l'allenamento, vedrai che primo o poi si raggiungono. Donnarumma? È troppo forte. Ha un fisico straordinario e madre natura l'ha baciato. Ha solamente un anno in più, ma lui era molto più forte di me già la scorsa stagione".

"Plizzari è un talento del nostro settore giovanile, è un 2000 e ha ancora tanta strada davanti. Ringrazio mister Brocchi per il ringraziamento al settore giovanile, piace il fatto che sia un allenatore che proviene dal nostro settore giovanile e che sia vicino a noi. Abbiamo proposto una metodologia nuova e ci fa sicuramente piacere. Sono un dichiarato sostenitore della nascita delle Squadre B, per permettere ai ragazzi di crescere in uno stesso ambiente e introdursi gradualmente in prima squadra, dando continuità al lavoro e alle metodologie applicate settore giovanile", ha detto Filippo Galli.
"Dobbiamo avere l'onestà intellettuale di dare tutto a questi ragazzi e così stanno facendo. Molti di loro arriveranno in Serie A, altri in Serie B o Lega Pro, altri ancora nei dilettanti o smetteranno di giocare, ma il nostro obiettivo primario è la formazione dei nostri ragazzi. Siamo contenti che i nostri giovani siano spesso convocati in nazionale, questo è un ulteriore tassello nel processo di crescita".

"Cerchiamo di mettere a disposizione tutto il nostro talento, esperienza e preparazione per far crescere questi ragazzi. Non con tutti otterremo un certo tipo di successo ma non vuol dire che abbiamo fallito: limiti e sfortuna infatti possono essere risorse e possibilità in più. Nella vita quello che conta è realizzarsi e riconoscere i propri talenti", ha detto il tutor rossonero Antonello Bolis.
"Il Milan ha molto a cuore la questione scuola. Non siamo superficiali: ogni ragazzo del convitto ha l'obbligo di frequentare la scuola, come previsto nel patto educativo tra famiglia e società. Vogliamo sempre vedere la pagella del I quadrimestre e li seguiamo sempre da vicino nello studio. Ci rendiamo conto che è difficile tenere i piedi per terra in contesti del genere. mentre più facile è perdersi per strada e reputare la scuola secondaria. Per noi l'obbligo scolastico ti tiene con i piedi per terra: conciliare calcio e scuola aiuta a diventare uomini".
"Il 48,5% dei giovani non fa sport. L'abbandono dello sport comincia ad 11 anni. Voi capite che questo è preoccupante. Lo sport può fare male se fatto in malo modo".

Al termine dei lavori, spazio anche per alcune domande e curiosità, che hanno visto protagonisti un frizzante Christian Abbiati: "A Brocchi auguro il meglio. Abbiamo caratteri opposti. Ci siamo ritrovati nel grande Milan e abbiamo deciso di restare in camera da tre. La nostra camera era il riferimento di tutti a qualsiasi orario. Siamo legati e quando potevo andavo a vederlo Brocchi, come Gattuso. Sulla dieta bisogna stare attenti. Ognuno conosce il proprio corpo. Balotelli ha un potenziale enorme, come lui ne ho visti pochi in carriera. Quando riesce a essere concentrato e stare bene fisicamente, è veramente un campione. Faccio sempre il tifo per lui. Ha un'etichetta difficile da togliere, ma spero sempre in lui. La parata più difficile? A Perugia. La più importante? Su Kallon in Champions. Motivo? Semifinale contro l'Inter e finale contro la Juventus, non vincendo una partita, ma vincendo comunque la Champions è il massimo del godimento! Con Dida andavo d'accordissimo. Io vado d'accordo con tutti. Per me il calcio è divertimento. Smetto? Vediamo, vorrei fare un ultimo anno ed arrivare ai 40".